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    William Turner, il pittore della luce

    Oggi vi racconto la storia di un ragazzo londinese che amava realizzare degli acquerelli e di suo padre che aveva deciso di esporre quelle opere su carta nella vetrina della sua bottega. Egli era un paziente fabbricante e venditore di parrucche, che immagine! Acquerelli e parrucche.

    È di un padre che credette in suo figlio e si affidò alla sua arte, un padre che continuava a dire: “William farà il pittore!”. 

    Londra fine del Settecento, quel giovanotto era William Mallord Turner.

    I passi di Turner

    Cerchiamo di tracciare brevemente il cammino a tappe che Turner compì nella sua vita e che lo portò alla scoperta e all’interiorizzazione della luce, fino alla sua tela più celebre Luce e colore appunto. È fondamentale comprendere la forza dell’esperienza di questo artista, il quale ridonò dignità e vita piena al paesaggio e che, in qualche modo, aprì la strada all’impressionismo. 

    Le prime opere di Turner

    Già studente presso la Royal Academy of Art nel 1796, a 21 anni, realizza il suo primo olio su tela: Pescatori in mare. L’opera è un notturno che lascia percepire le raffiche di vento e l’instabilità del moto ondoso. È un po’ proprio come quei pescatori che Turner si spingeva ogni anno oltre i confini della sua conoscenza, visitando luoghi e compiendo viaggi di scoperta, accatastando appunti, disegni bozzetti e schizzi. Occhi famelici erano quelli di Turner, che registravano sfumature e variazioni luministiche e che le rigettavano poi sulla tela, quanto più possibile senza filtri.

    William Turner, Pescatori in mare, 1796

    L’Italia di Turner

    Nel 1819 Turner decise di venire in Italia, un must, una tappa dovuta nei Grand Tour di quel secolo e per la formazione degli artisti. È in questo contesto, da Nord a Sud, dalla laguna veneziana fino al golfo di Napoli, che Turner scopre la luce mediterranea, incastonando su carte e tele colori. Ebbe pochi mesi per cogliere le meraviglie luministiche, un fatto che dimostra quanto l’animo di Turner fosso estremamente sensibile e preparato ad osservare ed accogliere.

    Un artista veneziano a noi contemporaneo, Davide Battistin, esprime nelle sue tele la medesima attenzione di Turner nel proporre varianti e variazioni infinite di una Venezia impastata di acqua e luce. Turner comprese le potenzialità di quelle luci in pochi mesi, realizzando opere di incantevole bellezza.

    I cieli di Turner

    Nel 1828-29 torna in Italia ed è un viaggio ancora una volta decisivo per l’elaborazione di nuove vie della sua arte che man mano si evolve, spaziando dall’arte di soggetto storico a quella di soggetto religioso, ma mai tralasciando il dato atmosferico, che sempre più prende il sopravvento. 

    Sono degli ultimi periodi le opere che più rivelano la grandezza di questo artista, e che meglio permettono di leggere il percorso alla luce di un’attenzione minuziosa alla composizione che seppure non risulti immediatamente percepibile c’è ed è conditio centrale dell’opera. Nato come paesaggista Turner si esercita a fondo sulla prospettiva, lasciando sempre più prevaricare la luce. Quella luce che non ha confini, e che secondo la Teoria di Goethe è una luce che plasma la realtà, che la svincola dalle regole. Turner riesce a catturare la luce e riproporla sulla tela accostando ai pigmenti le emozioni che essa ha suscitato. 

    Tra queste tele una delle più celebri è certamente La valorosa Temeraire, realizzata nel 1839. Qui, seppure valorosa, la Temeraire sarà sempre in secondo piano rispetto al tramonto che si svolge all’orizzonte! Qui, più che mai, emerge distinta e netta la distanza dalle marine dei predecessori e contemporanei Whitcombe, Swaine e Pocock.

    Luce e Colore. La teoria di Goethe

    Ma è con l’opera Luce e colore, la teoria di Goethe, realizzata nel 1843, che Turner giunge ad un livello altissimo di astrazione, nella quale i colori tornano ad essere luce e al tempo stesso materia. In un dipinto di piccole dimensioni l’artista riesce a conglomerare la forza incommensurabile della natura e, attraverso un movimento centrifugo, farla percepire allo spettatore. 

    William Turner, Light and Colour (Goethe’s Theory), 1843

    L’universo è caotico e Turner ce lo mostra nella composizione delle sue opere. Il colore è secondo la teoria di Goethe risultato dell’interazione tra la luce e l’oscurità e Turner ce lo fa comprendere nelle sue tele. Insomma questo pittore ci può dare un suggerimento su come guardare al reale, dimostrandoci che la luce può in ogni caso plasmare la realtà, un po’ come la determinazione: la sua determinazione da bambino nel voler diventare un pittore.