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    Il padiglione Italia per Expo 2020 Dubai: quale bellezza?

    BEAUTY CONNECTS PEOPLE

    Il padiglione Italia per Expo 2020 Dubai: un crocevia di esperienze, relazioni, discipline e competenze che, tutte insieme tendono alla bellezza. Ma, quale bellezza?

    Quale bellezza?

    Quale bellezza unisce le persone?

    È su questa domanda che ci giochiamo non solo e non tanto il successo ad Expo 2020 Dubai, ma il futuro di un intero paese (e se vogliamo dell’umanità) che, se non si volge con sguardo rinnovato allo studio e al sacrificio dai quali germogliano scienza e cultura, è destinato a galleggiare sulla superficie di un bello circoscritto ai quadrati di instagram.

    La scelta della parola Bellezza affonda le sue radici nei significati originari del termine ‘bellus’ (forma antica di diminutivo di ‘bonus’). Bello è bene e verità secondo l’accezione platonica poi ripresa dal cristianesimo e da esso posta a fondamento di gran parte del patrimonio storico artistico di cui ci sentiamo ‘figli’. 

    Una bellezza ‘trinitaria’ dunque, che vive e si alimenta della complessità, dell’incontro, di continue e costanti connessioni, di discussioni e passi verso l’oltre. Una bellezza che ha a cuore la profondità e necessita di tempo, di sacrificio e di relazione. 

    Alberto Burri, cretto nero

    Questo è ciò a cui tendono, per vie e ambiti differenti, le opere, le creazioni, le riproduzioni e le idee che costellano il percorso del padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.

    Dal sipario di corde realizzate con plastica riciclata, alla quasi perfezione dell’orologio atomico; dall’inedito sguardo del David di Michelangelo riprodotto magistralmente in scala 1:1, al cretto e ai cellotex di Alberto Burri

    Infine, quindi, una bellezza consapevole, che renda vibratile il cuore come le corde che attorniano il padiglione mosse dal caldo vento di Dubai. Perchè bello è ciò che dèsta l’animo.

    Una bellezza che con questa consapevolezza e queste certe radici, guardi al gigante futuro con lo sguardo giovane, sfidante e deciso del David.

    E mi pare che, con la recente notizia di voler destinare lo spazio del padiglione alla funzione di centro di restauro altamente specializzato per le opere dei paesi in guerra, stiamo già risollevando lo sguardo!


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  • arte,  attualità

    Il padiglione Vaticano per EXPO Dubai 2020

    «Deepening the connection»

    La presenza della Santa Sede a Expo Dubai 2020

    Il padiglione vaticano per Expo Dubai 2020 è finalmente pronto ad accogliere fedeli visitatori. Fin dalla prima Esposizione Universale la Santa Sede ha partecipato attivamente a questi momenti internazionali mettendo insieme energie, cammini ed esperienze da portare e condividere con e nel mondo. 

    Expo Dubai 2020 rappresenta la prima Esposizione Universale nei paesi arabi e di religione mussulmana e in quanto tale un importante luogo di incontro e, oggi più che mai, un’occasione di dialogo per conoscersi e concepire insieme idee per un nuovo futuro. Questo è infatti il main topic e quindi il title di questo evento: 

    “Connecting Minds, Creating the Future”.

    È dunque attraverso il concepirsi parte di un’unica umanità e abitanti di un comune pianeta che possiamo catalizzare energie e idee, orientandoci insieme a soluzioni e progetti che possano migliorare noi, il mondo e che sappiano far fronte alle sfide della realtà globale.

    In questo contesto si inseriscono le riflessioni e i desideri di Papa Francesco che hanno tracciato la via per l’ideazione e la realizzazione del ‘prezioso’, seppur piccolo, padiglione Vaticano per Expo Dubai. Sono queste infatti le parole del pontefice che accolgono il visitatore: 

    «It is my desire that, in this our time, 

    by aknowledging the dignity of each human person, 

    we can contribute to the rebirth of a universal aspiration to fraternity. 

    Fraternity between all men and women»

    L'arte, la scienza e la fede insegnano il dialogo.

    Il padiglione Vaticano per Expo 2020 nel nome di Francesco

    Un padiglione piccolo eppure ricco di contenuti e di bellezza. Un percorso incardinato sul significato profondo dell’incontro, che ne costituisce il fil rouge, la modalità e l’obiettivo.


    Il viaggio di San Francesco in Oriente e il rinomato incontro con il Sultano presso Damietta nel 1219 sono le tracce sulle quali questo cammino si innesta. Questo importante momento della storia è presente nel padiglione grazie ad una riproduzione dell’affresco giottesco della Basilica di San Francesco d’Assisi. Lo spettatore si trova qui ad entrare nella nicchia divenendo spettatore e attore, parte di  un dialogo secolare, crocevia di sguardi e azioni. 

    Su questo si innesta il più recente incontro di Abu Dhabi (2019, ben ottocento anni dopo) tra Papa Francesco e il Grande Imam Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib. In quella sede fu firmato un importante documento e la presenza oggi, della Santa Sede, presso Expo Dubai 2020, si inserisce su questo solco, volendo dare continuità alla Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

    I manoscritti vaticani per il padiglione Vaticano a Expo Dubai 2020

    Il padiglione Vaticano per Expo Dubai, ideato e progettato da Mons. Trafny e dall’Architetto Giuseppe Di Nicola (DiNicolaDesign), ospita tre importanti manoscritti provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. 

    Primo tra questi in esposizione e significativamente attiguo alla riproduzione digitale della Torre dei Venti, sono l’Osservazioni sulla riforma gregoriana del calendario dell’astronomo portoghese Tomás de Or.

    Secondo e centrale nell’intero percorso espositivo per pregio e importanza, un palinsesto di inestimabile valore, risalente agli inizi del IX secolo e probabilmente unica testimonianza ad oggi esistente di quel centro culturale e scientifico che fu la House of Wisdom di Baghdad.

    Ultimo è il Liber Abbaci di Leonardo Pisano (meglio conosciuto come Fibonacci) sull’introduzione dei numeri arabi in Occidente (1202-1228).

    Tre testi, esposti a Expo Dubai 2020, che sono testimoni di un costate interscambio valoriale tra Oriente ed Occidente, di crescita e sviluppo reciproco, di conoscenze trasmesse e bellezze condivise.

    La Creazione di Adamo di Michelangelo: figli e 'Fratelli tutti'

    Centro dell’intera concezione e pupilla luminosa del padiglione è la riproduzione della Creazione di Adamo del soffitto michelangiolesco della Cappella Sistina. La realizazzione ‘a mano’ dell’opera e la sua collocazione in un alveo luminoso aprono ad una percezione sensoriale ed emozionale. Lo spirito divino dà vita e valore all’intera umanità e gli uomini si scoprono figli di un unico dio e fratelli.

    Ecco dunque che, accompagnati dalla giovani legati alla spiritualità francescana in quello che intende essere “un incontro tra estetica, scienza e fede sotto l’insegna della fraternità e del dialogo interculturale e interreligioso”, i visitatori del padiglione si troveranno a fare esperienza di quella fratellanza che Papa Francesco ha posto a fondamento della sua ultima Enciclica Fratelli Tutti, ispirata dall’esperienza di San Francesco e in Assisi firmata lo scorso 4 ottobre 2020. 

    Dialogo e incontro sono dunque fil rouge, modalità e obiettivo ultimo di questa presenza, avvalorati e sostenuti da pezzi di storia, scienza, fede e bellezza: vie e cammini per approfondire la conoscenza e la relazione. 

    La Creazione di Adamo presso il padiglione Vaticano per Expo Dubai 2020

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